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sabato 4 agosto 2012

Baggio vuole tirare contro il puma


«L’uomo suscita terrore in quasi tutti gli animali, e qualcosa deve aver fatto per meritarselo», sostenevaManuel Vazquez Montalban. Un pensiero attuale e pertinente nella vicenda che vede protagonistaRoberto Baggio. Da calciatore a cacciatore: basta un cambio di consonante, come su certi giochi da settimana enigmistica, per svelare la nuova vita (che è anche quella un po’ vecchia) del divin codino.
Fino a quando l’ex fantasista si dedicava a battute di caccia al cinghiale nella Pampa, in Argentina, la notizia trovava una eco smorzata dalla distanza e dai numeri d’ispirazione brasiliana col pallone. Oggi Baggio non ha più nulla da proporre alla Nazionale e al calcio italiano, ecco che allora il desiderio di imbracciare un fucile per dare la caccia a un puma vero o immaginario che si aggirerebbe tra la spiaggia diGrado, in provincia di Gorizia, e lungo il corso finale dell’Isonzo, diventa motivo per montare una polemica e dividere l’opinione pubblica tra animalisti e doppiettisti (non nel senso di due gol infilati in rete nella stessa partita). Baggio non ha mai fatto mistero della sua passione, solo che una frase raccolta in confidenza dall’amico Ferruccio Polo, “Chiamatemi e in due giorni lo prendo”, è arrivata alle orecchie della stampa vicentina e in un attimo ha fatto il giro del mondo. Baggio, da predatore d’area, a predatore e basta. Ce n’è abbastanza per scatenare fior di moralizzatori, anche dell’ultima ora.
L’istinct killer di Baggio non è piaciuto ad esempio ad Andrea Zanoni, eurodeputato dell’Italia dei Valori e vice Presidente dell’Intergruppo sul Benessere degli animali al Parlamento Europeo: «Forse ha pensato di essere titolare di una sorta di licenza di uccidere, da quando gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Grado nel 2000. Certamente la sua notorietà non lo esenta dall’osservanza delle leggi, che valgono per tutti. Sparare ad un animale, a maggior ragione raro come il puma, è un atto incivile che avvenga in Italia oppure in Argentina». Come spesso accade l’ex numero 10 si è trincerato dietro il classico “no comment”, affidando la difesa d’ufficio al suo storico manager Roberto Petrone. “Già la notizia di per sé ha dell’incredibile. Se poi è sufficiente una semplice (e presunta) esternazione a suscitare delle polemiche allora mi chiedo veramente se i politici non abbiano problemi ben più seri di cui occuparsi”. Tra l’altro tutte le segnalazioni hanno fatto scattare ricerche e perlustrazioni da parte del Corpo forestale, ma finora con esito negativo. Il Puma potrebbe essere la classica bufala estiva e Baggio, tanto per rimanere in argomento, sarebbe rimasto intrappolato in una di quelle affermazioni che fanno tanto da Bar Sport. Anche se poi la caccia è qualcosa che l’ex divin codino ha davvero nel sangue e che nella sua biografia racconta così: «Riuscire a pensare come l’animale che stai inseguendo, anticiparne le mosse è un gioco alla pari: istinto contro istinto, esperienza contro esperienza. Diverse volte ho provato a spiegare il mio rapporto con la caccia, senza riuscirci. Soltanto chi la vive con il mio stesso entusiasmo e rispetto può capire». Baggio inoltre è un appassionato di uccelli: colleziona gabbie che restaura personalmente, specchietti per le allodole, richiami, stampi, anatre di legno di cui quattro appartenevano aGiacomo Puccini.
Una passione che condivide con tanti altri sportivi in attività e del passato, da Fausto Coppi fino ad arrivare a Gabriel Batistuta (che in Argentina si diletta proprio con Baggio), fino ad arrivare a Capello, e al recentissimo oro olimpico del kayak Daniele Molmenti.
Predatori e animalisti, a volte senza vie di mezzo. Dall’altra parte della barricata c’è infatti Eric Cantona, ex stella del pallone e oggi del cinema francese. Resta celebre la frase pronunciata in conferenza stampa nel 1994 dopo essere stato sospeso per 9 mesi in seguito al famoso colpo di karate inferto a un tifoso sugli spalti. “Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine”. Un inno al ciclo della vita, recitato nel momento sbagliato, d’accordo, ma di grande impatto e soprattutto pensato come uno statuto di tolleranza morale.

Fonte: Ilsecoloxix
Fonte: http://www.noncipossocredere.com/2012/08/04/baggio-vuole-tirare-contro-il-puma/

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