Potrebbero essere le figlie delle protagoniste di Sex and the City. Da Sarah Jessica Parker & Co. hanno ereditato il linguaggio sboccato, la tendenza alla promiscuità sessuale e una buona dose di cinismo: ma hanno venticinque anni di meno e si preparano a invadere gli schermi, facendo strage di pudore e bon ton. A sdoganarle è stato, l'anno scorso, Le amiche della sposa; ora, a Locarno, si è visto Bachelorette (da noi uscirà in ottobre), una nuova commedia acida che ha come protagoniste le tre damigelle d'onore al tipico matrimonio all'americana. Convergono per le nozze dell'antica compagna di scuola Becky (che detestano: lei, taglia extralarge, ha trovato un buon partito), s'incontrano e si abbracciano come eterne adolescenti, tutte squitii e gridolini isterici. Katie (Isla Fisher) si fa di alcol e cocaina; Gena (Lizzy Kaplan) ha un eloquio da imbarazzare un lottatore di wrestling; quanto a Regan (la star del cast, Kirsten Dunst) è elegante, perfezionista e affabile, il che non le impedisce di accoppiarsi nei bagni pubblici con un invitato, mentre risponde al telefono ("mi dai un minuto? meglio due…").
Intorno ai maneggi per maritare l'amica si svolge una commedia frenetica, forse non memorabile ma al top di una tendenza destinata a evolversi, sul grande come sul piccolo schermo. "E dire - racconta la regista Leslye Headland, capelli multicolori e battuta fulminante – che quattro anni fa non me lo volevano produrre,
dicendo che sì, è vero, le trentenni americane sono così, ma non sarebbero mai andate a guardarsi allo specchio nei cinema". Malgrado il tono scanzonato, Leslye pensa che le sue giovani connazionali siano piuttosto infelici, ossessionate dal pensiero fisso di essere belle e magre. Lei, spiega, ha dato al film un tono esagitato e grottesco, quasi da farsa; ma chissà? aggiunge: "In America molte spettatrici lo hanno preso per un documentario".
Ad accompagnare la regista è a Locarno Lizzy Caplan, bella trentenne che sembra riassumere le caratteristiche generazionali del suo personaggio, anche se con un più di smaliziata ironia. All'inizio di Bachelorette la vediamo sull'aereo, mentre spiega a un passeggero, un po' imbarazzato, un po' eccitato, la sua top list di prestazioni sessuali. Tanto per non smentire il personaggio quando, alla conferenza-stampa, un giornalista le chiede di definire il film, prima dice "funny", divertente; poi ci ripensa e si corregge: "p…" (quello che gli americani chiamano "blow job" e le persone educate coito orale). Che dobbiamo aspettarci, adesso, da simili ragazzacce? Pronte a occupare le parti in commedia finora toccate ai maschi (vedi le serie Una notte da leoni e similari), le fanciulle del nuovo decennio stanno trasformando radicalmente quello che negli States chiamano "chick-flick", come dire il film-di-pollastre. Ricordate Bridget Jones, vendicatrice cinematografica di molte spettatrici appena un decennio fa? Sarà stata, sì, anche lei instabile e irrequieta; ma, a confronto di queste, pare una damina dell'800.
Fonte: Repubblica
Fonte: http://www.noncipossocredere.com/2012/08/08/sboccate-e-tutto-sesso-le-ragazze-sono-peggio-degli-uomini/
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